Recarsi al Museo

Il Museo Etnico Arbëresh si trova nella piazza principale di Civita, appena si entra in paese

 

Civita è la porta meridionale del Parco Nazionale del Pollino nel versante calabro
 

 

 

 

 

IN AUTO
Percorrere l'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria fino allo svincolo
FRASCINETO CASTROVILLARI, una volta usciti dall'autostrada,
proseguire sulla ss 105 in direzione Bari per 5 Km.
oppure
Seguire la E90 (106bis) fino a VILLAPIANA SCALO, quindi
imboccare la ss 105 in direzione Castrovillari per 18 Km.

IN TRENO
Mediante la linea ferroviaria Ionica stazione più vicina: SIBARI
Per informazioni sui treni: www.trenitalia.it

IN AEREO
Aeroporto Internazionale di LAMEZIA TERME
Sito Web dell'aeroporto di Lamezia: www.sacal.it

   
         
         
         
         
 

 

 

 

Civita

   
 

Civita è un paese di origine albanese.
Millecento sono oggi i suoi abitanti; l'abitato è collocato a 450 metri sul livello del mare. Su un terrazzo naturale in una delle più belle vallate del Pollino di Sud-Est, Civita è incorniciata da "un paesaggio superbo con montagne verdi e rocciose dalle modellazioni variegate e con aperture visuali verso il Mare Jonio". Il Paese ammira da un lato il composito e vario esempio di associazione vegetale di tipo mediterraneo, dall'altro lato lo spettacolo suggestivo del "Canyon" del Raganello.


Civita, veduta dell'abitato
 


Definito "uno degli insediamenti umani più belli della Calabria interna", Civita è stata fondata intorno al 1471 dai profughi albanesi provenienti dall'Albania meridionale. Essi ripopolarono il preesistente "Castrum Sancti Salvatoris", distrutto da un violento terremoto alla metà del secolo XV (1456).

 

Civita, " ponte del Diavolo "
 

Il primo signore di Civita fu Giorgio Paleologo Assan. Nel seicento la famiglia d'Urso riesce a scorporare Civita dai territori di Cassano, proprietà dei Principi di Bisignano, costituendo per diversi anni un feudo baronale autonomo.Il Paese passò poi dai Sanseverino ai Campilongo, ai Rovitti ed infine ai Serra-Cassano. All'inizio dell'ottocento Civita ottiene i suoi demani autonomi, che vengono ridefiniti territorialmente dopo l'unità d'Italia, alla quale hanno contribuito anche diversi suoi figli come Gennaro Placco e Serafino Basta.

 
 

Nell'odierno sito dell'abitato già in tempi remoti era allocata una stazione di sosta lungo l'antico itinerario dei Sibariti, i quali risalendo la fiumara dell'Akalandros (Raganello) ascendevano verso i boschi e i prati profumati del Pollino per l'approvvigionamento del legname, per la transumanza oppure per l'attraversamento del Massiccio in direzione delle città satelliti della costa tirrenica e jonica.

 
 
Civita, una "casa kodra"
 
Anche i Romani e i Bizantini utilizzarono il luogo, offrendosi questo come un "castrum" naturalmente difeso e ricco d'acqua, oppure come occasione di vita meditativa presso l'abbazia dei monaci basiliani di San Salvatore, oggi non più visibile.



Civita, il "paese dei comignoli"
 

Civita si offre al visitatore per diverse emergenze: La Vallja , l'espressione più tipica del folklore arbëresh - Le Gole del Raganello, uno degli ambienti più ammirati del Parco Nazionale del Pollino - La Chiesa di Santa Maria Assunta, struttura barocca arricchita oggi dai segni propri dell'arte orientale - Il centro storico caratterizzato dai particolari comignoli - Le strutture dell'Archeologia industriale (filanda e mulini ad acqua) - La ricca rete sentieristica per l'escursionismo - Il Territorio montano alpestre - La Gastronomia arbëreshe.

Civita è senza dubbio uno dei paesi più interessanti del Parco nazionale del Pollino. Così come fa parte della Comunità Montana del Pollino, insieme ad altri cinque paesi di lingua arbëreshe.

 
         
     
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